Volontari del Centro Sportivo di Pugliola ai fornelli, per la maratona di San Lorenzo: ogni sera, specialità di mare e tanti muscoli, ma anche musica, con l'eccellente voce di "Emanuela", e domani sera con il gruppo storico dei "Camaleonti". C'è stata tanta magia, nella tre giorni dedicata al Santo Patrono di Pugliola, San Lorenzo: uno dei sette diaconi di Roma, martirizzato nel 258. E c'è attesa per il concerto dei Camaleonti, band italiana nata nel 1963, che ha inciso brani come "Portami tante rose", "L'ora dell'amore", "Io per lei", "Viso d'angelo", "Perché ti amo", "Piccola Venere", "Come passa il tempo". A San Lorenzo, Pugliola vive il suo momento di gloria, con un mix di eventi: c'è la magia della corsa in bici, ci sono le serate all'aperto. Tutti danno una mano. Giorgio Marsano, al punto ristoro, prone ad un euro il "Tommasini": un vino aperitivo, dedicato a Ermes Lasagni, che compare anche ... nella fotografia dell'annuncio. «Mi prendono bonariamente in giro - spiega lui - ma no che non mi chiamo Tommaso! E' che sono emiliano d'origine, e vivo qui da dieci anni: sono perfettamente integrato, ma fra noi c'è un clima scherzoso, che ha ispirato il Tommasini». L'assessore al turismo Marco Caluri è fra i volontari, e si dà da fare: «Queste tradizioni sono una ricchezza culturale - spiega - l'associazionismo è fondamentale». Eccoli, i volontari, sono tanti: Pietro Buffa, Carlo Ercolei, Giuseppe Novelli, Roberto Cilloni, Gianni Badiale. C'è il mago dei sughi alla marinara Vittorio Cirillo. E tanti ragazzi danno una mano, come Lorenzo Caluri. «Abbiamo anche tanti turisti - racconta Franca De Fraia, del B&b Stella Marina - la crisi purtroppo si fa sentire, ma un po' di gente viaggia ancora. E la novità, sono i torinesi. Non ne avevamo, prima: più milanesi e emiliani. Mi hanno spiegato che su Torino c'è stata una buona promozione, e così anziché andare nel solito Ponente, vengono qui da noi. E ammettono che qui è più bello!». Ci sono volontari doc, come Ivano Trebino: si è sempre inventato eventi speciali, dalle storiche rievocazioni a cavallo, anche sulla spiaggia di San Terenzo, alla festa del ... cappello, che quest'anno ha richiamato tantissima gente. «I cappelli hanno una storia - spiega - i marittimi li portavano dai loro viaggi esotici, per raccontare com'era il resto del mondo. Oggi con la globalizzazione non avviene più, ma comunque un cappello ha sempre molto da raccontare». Tanti volontari ruotano intorno a questa festa di paese, che si lega al rituale della notte delle stelle cadenti, e richiama in sé tanti elementi di fascino: la fantasia popolare le ha definite "stelle che cadono", ma il termine è di pura fantasia, visto che le scie luminose che vediamo nel cielo non sono di certo le stelle, corpi enormi e caldissimi, ma solo sciami meteorici. Gli antichi raccontavano fossero le lacrime di San Lorenzo martire: e nella notte, si poteva esprimere un desiderio. E poi ci sono i volontari dell'infaticabile "Memorial Coppi", presieduto dal ragazzino Raffaele Carro, 88 anni, che organizza ogni anno la corsa ciclistica in onore di Fausto Coppi. Esattamente settantuno anni fa, nell'estate del 1939, un giovanissimo Fausto Coppi vinceva la prestigiosa corsa ciclistica di Pugliola, la "coppa" Contessa Mara Carnevale: con l'omaggio dei fiori da parte della bellissima nobildonna che aveva scelto di trascorrere le sue vacanze alla residenza nel verde che era stata degli inglesi Cochrane. E settantuno anni dopo, un ragazzino che in quel '39 aveva festeggiato Coppi, è stato come allora al traguardo ad aspettare i campioni. E' appunto Raffaele Carro, 88 anni. E al suo fianco, Pupa Carnevale, la figlia della Contessa Mara, attuale nobildonna di Villa Cochrane Carnevale. Carro, in questi giorni si è fatto 600 chilometri di macchina, per andare a Castellania, cittadina natale di Coppi, a deporre fiori sulla sua tomba: «Mai dimenticare i grandi», spiega. E non perde colpi, nonostante l'età. Merito dell'aria di Pugliola ...
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