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COMUNICATO STAMPA - 24/3/2010

Tra Liberty e architettura povera: in Provincia due incontri alla scoperta del patrimonio del nostro territorio

Venerdì 26 marzo e giovedì 1 aprile alle ore 16,30 nella sala del Consiglio provinciale si terranno due incontri su "Caratteri del patrimonio architettonico nello spezzino. Ricerca e restauro".
Con questi due incontri, promossi dal Presidente della Provincia della Spezia, Marino Fiasella, dall'Assessore provinciale alle politiche culturali Paola Sisti e dal presidente della Sezione lunense dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri Eliana M. Vecchi, si vuole offrire un percorso di lettura e riconoscimento del linguaggio costruttivo nello Spezzino, espresso nelle multiformi esperienze edilizie urbane e rurali ed indagato con metodi, esperienze di ricerca e prospettive diverse,  per una più consapevole gestione delle conoscenze finalizzate alla tutela.
Eliana M. Vecchi, cui si deve il progetto, traccerà una breve sintesi dello sviluppo delle metodologie che particolarmente dagli anni '70 hanno operato per una comprensione delle dinamiche materiali ed urbanistiche degli insediamenti nel contesto storico e territoriale. Gianfranco Berghich ci introdurrà all'"archeologia dell'architettura", basata sui caratteri costruttivi e sulle trasformazioni degli edifici, essenziale per una conoscenza approfondita della cosiddetta "architettura povera": lo studio approfondito delle tecniche scientifiche e costruttive, applicate all'architettura povera, ha dovuto per forza di cose fare i conti anche con la pratica delle manualità coinvolte, purtroppo oggi in gran parte perdute.
La seconda metà dell'Ottocento è una stagione profondamente fertile per La Spezia, che progressivamente costruisce un nuovo volto urbano e si apre a diverse sperimentazioni. Gli artisti sono impegnati nel rinnovamento urbanistico-architettonico,  caratterizzato da un forte desiderio di bellezza e di decoro. I caratteri stilistici del Liberty, sia quelli più ridondanti, sia quelli più scarni e raffinati, emergono chiaramente nell'analisi di Valeria Scandellari attraverso l'osservazione delle decorazioni esterne e dal confronto con altri edifici coevi, italiani e stranieri.
L'edilizia storica della Val di Vara, ad eccezione di alcuni edifici di eccellenza, costruiti da maestranze specializzate, è frutto dell'opera di uomini costretti ad un quotidiano rapporto con la natura fatto di fatica, di conoscenza dei ritmi naturali, di necessaria funzionalità. Saper riconoscere le ragioni dell'edilizia storica, le ragioni delle scelte costruttive, le sue peculiarità è necessario, come ci mostrerà Luisa Cascarini, per dare il giusto valore al nostro patrimonio architettonico, per poterlo salvaguardare e custodire, per mantenerne l'identità.
Il colore riveste le superficie murarie delle nostre città e dei nostri borghi. La relazione di Alice Gozzi partirà dalla definizione di facciate dipinte "tradizionali" liguri, particolarmente attraverso gli esempi monumentali delle facciate genovesi per giungere al valore culturale, simbolico e funzionale del colore in facciata, anche negli immobili non monumentali nella nostra provincia, urbani e rurali, nei quali gioca tanto il repertorio dei colori, quanto quello dei decori.
La conoscenza della situazione attuale del patrimonio e di materiali e tecniche tradizionali, nonché dell'operare artigiano, sono fondamentali per l'arresto del degrado e la successiva fase di restauro.


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