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Nota Stampa - 24.10.2012

Riordino delle Province. Fiasella si appella alla Provincia di Massa: "Perché non seguire il modello Piacenza? Referendum per fare una provincia unica"

"La Cassazione ha emesso nella giornata di ieri una sentenza storica che da il via al referendum richiesto dalla Provincia di Piacenza per sottoporre alla volontà popolare l'ipotesi di passaggio in Lombardia. Tale sentenza rappresenta effettivamente un'opportunità storica soprattutto se considerata all'interno del contesto di riordino delle Province che si sta delineando e sta modificando l'assetto istituzionale e geografico del nostro Paese. Non da ieri sto affermando che all'interno di questo mutato contesto ha un senso ragionare in termini sistemici e comprendere quale sia l'assetto migliore per i territori in termini di omogeneità. Nel ribadire che sarebbe stato per noi importante capire se il Tigullio poteva avere interesse nel formare un'unica Provincia di Levante, sottolineo che rimane interessante anche la questione della fusione con la Provincia di Massa. Accolgo con soddisfazione il pronunciamento di molti comuni della Lunigiana che recentemente hanno manifestato la volontà di indire un referendum per passare sotto la Provincia della Spezia. Quella della ricomposizione della Lunigiana storica è un tema che ho sempre ritenuto culturalmente e istituzionalmente importante e nel corso della III Conferenza internazionale sull'Ambiente in Palmaria abbiamo dedicato ad esso un convegno che ha riunito amministratori dalla Lunezia tirrenica al Tigullio. In quest'ottica il pronunciamento della Cassazione sul referendum chiesto da Piacenza crea a mio avviso un precedente che potrebbe rappresentare per noi una grande opportunità. L'appello che rivolgo alla Provincia di Massa-Cararra nel tempo che le rimane prima della prevista soppressione è quello di valutare l'idea di proporre un referendum "modello Piacenza" per verificare se esiste una volontà popolare di passare con La Spezia. Come ho più volte detto nell'ambito del dibattito sul riordino delle Province non è infatti significativo assorbire solo i comuni di confine, benché rimane l'assoluta disponibilità nei loro confronti, ma ben più importante ragionare sistematicamente considerando i territori nel loro insieme. Credo infatti che nel disegnare un riordino davvero efficace si debba seguire il principio dell'omogeneità e dell'unità territoriale che tuteli il valore identitario delle comunità. Dobbiamo aggregare, non certo separare. In questo senso credo che sarebbe importante ascoltare l'opinione dei cittadini rispetto all'idea di unire due province, La Spezia e Massa-Carrara, accomunate  non solo da una contiguità geografica, culturale e storica  ma anche da reali opportunità di sviluppo economico. Unire le due province ci consentirebbe da un lato di rimediare all'errore storico che ha separato La Spezia dalla Lunigiana toscana e dall'altro di aprire scenari di straordinaria importanza dal punto di vista economico. Primo fra tutti quello legato al distretto portuale che integrando e mettendo a sistema due realtà significative come La Spezia e Carrara rafforzerebbe il ruolo del nostro territorio come "porta del nord" e sbocco a mare della TiBre. Il riordino delle Province ci offre alcune opportunità, non lasciamocele sfuggire tutte. A Massa chiedo di condividere con noi non solo un sogno ma anche un progetto solido di rilancio dei territori."

Marino Fiasella, Commissario straordinario della Provincia della Spezia

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