Alcune settimane orsono ho sollevato pubblicamente il problema dell'autonomia della Cassa di Risparmio della Spezia e della sua capacità di essere autenticamente la "banca del territorio". Avevo raccolto le preoccupazioni e le rimostranze largamente diffuse tra gli operatori economici della provincia e tra gli stessi dipendenti dell'istituto di credito.
Oggi siamo di fronte ad una scadenza cha da qui al trenta giugno scandirà la vicenda della Cassa di Risparmio della Spezia, l'ottemperamento agli obblighi dell'Antitrust verso la concentrazione di servizi bancari in capo al gruppo Intesa San Paolo.
E' in questo quadro che si pone la notizia di possibili trattative in corso tra Intesa e Credit Agricole per la cessione della CARISPE al gruppo francese tramite la sua controllata Cariparma.
La Provincia della Spezia segue con estrema attenzione quanto accade riguardo alla Cassa di Risparmio, sia in ottemperanza ad un dovere istituzionale di tutela del territorio sia nella qualità di soggetto titolato ad esprimere proposte per la nomina di un proprio rappresentante nella Fondazione CARISPE.
Penso che vi sia la necessità che il dibattito sull'eventuale approdo della Banca del territorio nel gruppo francese debba essere accompagnata da un regime di massima trasparenza e condivisione, sia da parte del socio di maggioranza, e cioè Intesa San Paolo, sia da parte del socio di minoranza, e cioè la Fondazione CARISPE.
La Fondazione, infatti, per sua natura non esprime (e non deve esprimere) il mero orientamento degli amministratori pro tempore della stessa, ma rappresentare i veri soci della Fondazione che sono i clienti della Banca ed, in ultima analisi, i cittadini della provincia della Spezia.
E' per questo che, opportunamente, cedendo le quote di controllo della Banca ad Intesa San Paolo, la Fondazione garantì se stessa e tutti noi sottoscrivendo contestualmente patti parasociali che volevano garantire alla Carispe la sua fisionomia di banca del territorio.
Anche in questa fase di trattativa chiedo che la Fondazione continui ad esercitare questo mandato collettivo di tutela e rappresentanza, ed è quindi per questo motivo che chiedo al Presidente Matteo Melley di voler rispondere pubblicamente ad alcuni semplici quesiti, che ho raccolto in una serie di 10 domande.
Apprezzo l'atteggiamento di parte sindacale di forte attenzione per la trattativa che può far intravvedere elementi di preoccupazione ma anche di sviluppo, qualora la cessione a Cariparma fosse strettamente legata ad una strategia di collegamento territoriale che congiunga strettamente La Spezia con il sistema produttivo del nord Italia, coerentemente con la scelta di individuare l'asse TIBRE come quello vincente per l'economia spezzina .
Credo infatti che proprio la TIBRE, insieme all'economia del mare ed al turismo, costituisca uno dei tre assi portanti delle sviluppo del territorio.
Ed ecco le 10 domande al Presidente della Fondazione Carispe:
Corrisponde al vero che il gruppo Intesa San Paolo voglia cedere il controllo della Cassa di Risparmio della Spezia spa a Cariparma, e quindi al gruppo Credit Agricole? In questa eventualità, come intende la Fondazione garantire l'autonomia della Banca del territorio? Cosa prevedono gli attuali patti parasociali tra Fondazione e gruppo Intesa San Paolo riguardo la Cassa di Risparmio della Spezia? Qual è la scadenza di questi patti parasociali? Nel caso di cessione, la Fondazione entrerà nel capitale di Cariparma? E se questo non dovesse accadere, come intende la Fondazione CARISPE tutelare i risparmiatori della Spezia, che sono i veri "azionisti" della Fondazione stessa? Quali garanzie può offrire la Fondazione CARISPE ai dipendenti della Banca, che vivono ore di incertezza e di preoccupazione per il loro futuro? Non ritiene necessaria la massima trasparenza ed informazione sull'intera trattativa, considerando che la vera legittimazione degli organi della Fondazione risiede nella capacità di rappresentare il territorio? Come intende, in questa fase, garantire l'integrità ed il consolidamento delle funzioni direzionali esercitate dal management della Banca? Nel caso di cessione della Carispe a Cariparma, quali possono essere le sinergie che si possono realizzare tra i territori della Spezia e di Parma?
Marino Fiasella