Un convegno per dibattere sui confini e il contesto storico culturale in cui è nata la nostra provincia
Venerdì 19 giugno alle 17.30 nella Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio prosegue il percorso di celebrazione e approfondimento che la Provincia sta dedicando alla "Terra della Luna" con il convegno "1923 - Nasce la Provincia della Spezia: il dibattito sui confini e il contesto storico e culturale" e la presentazione della copia anastatica del bollettino statistico edito dal Comune della Spezia - Atti e Statistiche - Anno I - 1923. Con la consueta pungente ars oratoria e l'appassionata conoscenza il prof. Loris Jacopo Bononi, vera e propria anima della Lunigiana, affronterà i temi legati alle radici culturali e storiche della "Terra della Luna". Fine intellettuale dalla multiforme personalità, Loris Jacopo Bononi ha infatti dedicato la propria instancabile attività alla valorizzazione e alla divulgazione della cultura e della "presenza" della Lunigiana nel mondo ed è riconosciuto come un Mecenate, un protettore della Cultura. La sua fama è legata ad un'opera eccezionale: la ricostruzione del Castello di Castiglione del Terziere, oggi uno dei monumenti più insigni dell'Umanesimo italiano e sede del Centro di studi Umanistici Niccolò V.
Angelo Landi, autore de "La provincia dimezzata", traccerà poi i tratti di una "provincia che, avendo perduto per le mutilazioni subite la possibilità di farsi corpo armonico, aspira, a somiglianza del visconte dimezzato, ad una nuova completezza.". "L'atto di nascita della provincia della Spezia - scrive Landi nel suo libro - porta la data del 2 settembre 1923... Esclusa proprio la Lunigiana dal novero dei territori che vanno a comporre la nuova provincia, quello che ne risulta è un corpo mutilato, un'entità monca, una costruzione incompiuta, nella quale mai si sarebbero potuti riconoscere quanti, ben prima del 1923, alla creazione della nuova provincia avevano affidato le speranze del compimento lunigianense."
Marzia Ratti, Direttore dell'Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia, interverrà infine descrivendo il percorso di trasformazione della nostra provincia dagli anni 20: "Negli anni Venti La Spezia - dichiara Marzia Ratti - porta a compimento il progetto ambizioso di ridare centralità politica, amministrativa e sociale al Golfo. La cultura urbana accompagna e riflette questo processo e l'ascesa impetuosa dei cantieri dei palazzi pubblici e privati realizza e incarna il 'mito del moderno'. Il Palazzo del Governo, progettato dall'architetto Franco Oliva, è un importante tassello della nuova piazza Verdi e dell'espansione urbana a est nelle pianure di Migliarina. Monumentalità e funzioni di servizi pubblici - amministrazione, istruzione, telecomunicazioni - determinano un nuovo baricentro urbano che dagli anni Trenta giunge dritto a noi, senza grossi ripensamenti. La città e la novella Provincia si dispongono al governo di un più ampio e rafforzato territorio con l'impetuosità degli anni fra le due guerre che, sia pur con momenti di crisi e di contraddizioni, realizza in parte il sogno del ricongiungimento della Lunigiana al Golfo."