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COMUNICATO STAMPA - 03/03/2009

L'Istituto per l'Autodisciplina Pubblicitaria accoglie la segnalazione di Fiasella e ordina la rimozione della pubblicità offensiva

In seguito alla segnalazione che il Presidente della Provincia Marino Fiasella aveva inviato a febbraio all'Istituto per l'Autodisciplina Pubblicitaria indicando come fuori luogo la pubblicità di un nota casa di moda che ritrae dei poliziotti mentre perquisiscono due donne in maniera piuttosto violenta, il Comitato di Controllo si è riunito ed ha stabilito che la comunicazione commerciale in questione debba essere rimossa perché "fortemente offensiva della dignità umana".
Nella risposta che lo IAP ha inviato al Presidente Fiasella si legge che "da un lato, le espressioni e i corpi delle donne comunicano impotenza e sofferenza, perché immobilizzate e sottomesse alla volontà dei due uomini. Al contempo, le espressioni di aggressività e di brutalità dei due uomini, nonché la mano di uno di essi che si allunga sotto la gonna di una delle donne, costituendo più una molestia sessuale che non una perquisizione, rappresentano un sopruso e una sopraffazione nei confronti delle donne stesse e configurano un'inaccettabile lesione della dignità umana."
Il documento del Comitato di Controllo stabilisce dunque che il messaggio pubblicitario, già oggetto di aspre polemiche a Napoli, Roma, Milano, Padova e Firenze, "si pone in contrasto con l'art 9 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, ai sensi del quale la comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale."
"Sono molto soddisfatto che in breve tempo la mia segnalazione allo IAP - dichiara il Presidente Marino Fiasella - sia stata valutata e accolta positivamente. La pubblicità della nota casa di moda è chiaramente lesiva nei confronti dell'universo femminile ed in generale della dignità umana: ritengo che veicolare messaggi pubblicitari che ritraggono esplicitamente atteggiamenti violenti e offensivi della dignità della persona sia assolutamente inaccettabile."
"Ritengo che sia diseducativo - sottolinea Donatella Ferrari, Assessore provinciale alle Pari Opportunità - tollerare messaggi pubblicitari così esplicitamente offensivi poiché con essi si rafforza il concetto di donna "preda" e si legittima la mancanza di rispetto della dignità della donna in quanto persona. Se non si interviene nell'opporsi alla veicolazione di immagini e messaggi irrispettosi si rischia di avvallare l'idea che i reati di violenza sulle donne siano meno gravi degli altri."

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