
Solo dal 15 di novembre e non prima, come previsto dal disciplinare sottoscritto da tutti i castanicoltori, sarà disponibile presso le Aziende Castanicole della Val di Vara che hanno partecipato al Progetto "Mediterritage" la nuova farina di castagne.
A causa delle condizioni metrologiche del 2008 c'è stata una riduzione della produzione ma la qualità della farina risulta eccellente: umidità massima del 15%, color bianco avorio, sapore dolce con leggera vena di affumicatura, grana fine e Vellutata al tatto e al palato ne sono le caratteristiche.
Proprio il Programma Meriderritage, a cui la Provincia della Spezia ha aderito con il Progetto "CHESTnut - Promozione della Castanicoltura per uno sviluppo durevole", è stato lo strumento economico che ha consentito di avviare il percorso produttivo di qualità certificata della farina di castagne della Val di Vara.
"Abbiamo lavorato con la Scuola Sant'Anna di Pisa per individuare le potenzialità e le vocazioni della castanicoltura locale e ci siamo mossi per realizzare un'immagine coordinata rappresentativa della nostra "cultura" castanicola" - dichiara l'assessore provinciale Federico Barli - e oggi iniziamo a raccogliere i frutti di quel progetto. La comunità dei castanicoltori della Val di Vara è stata riconosciuta da Slow Food tra le comunità internazionali del cibo e ha rappresentato il nostro territorio a Terra Madre. Il disciplinare condiviso con i castanicoltori per la produzione della farina di castagne della Val di Vara, può adesso intraprendere l'importante iter di riconoscimento della dop. Aggiungo inoltre che la farina potrà essere comprata, oltre che nelle aziende agricole a Km 0, ormai come da tradizione, anche il 30 novembre negli stands della manifestazione "Fattoria in città".
Il Disciplinare, stilato nell'ambito del Progetto Chesnut e frutto della collaborazione tra Provincia della Spezia, Comunità Montana dell'Alta Val di Vara, Scuola Sant'Anna di Pisa e produttori, contiene le linee guida per la produzione della "Farina di castagne della Val di Vara" e garantisce che essa derivi dalla trasformazione di castagne prodotte in Provincia della Spezia, in castagneti storici, di nuovo impianto o di recente innesto ubicati in terreni di idonea giacitura ed esposizione e declina la presenza delle seguenti varietà: Boiasca (o Bodrasca), Boneivi, Carpinese (o Carpenese), Chiavarina, Navona Bianca, Navona Nera, Negrisola, Foglia stretta, Saegretta, Massese, Fontanelle, Selvatica di Vara, Rossetta, Moretta, Poseveèla.
Le Aziende Castanicole che hanno partecipato al progetto Chesnut e presso cui si può trovare la nuova farina di castagne sono: Azienda "Androni Franco", Azienda "Biasotti Maria Grazia", Azienda "Borsi Sonia", Azienda "Vanessa Maurizio", Consorzio Produttori Valle del Biologico, La Debbia di Ferrante Alessandro , La Vecchia Miniera di Zembo Angelo, Azienda "Lavagnino Tiziana", Azienda "Moscatelli Enzo" e Azienda "Nicora Gisella".
"La garanzia del consumatore - prosegue Barli - è uno degli obiettivi dell'amministrazione provinciale e per questo voglio ribadire che se qualcuno ha acquisito farina di castagne prima della data del 15 novembre, di certo il prodotto non rispetta le linee guida di produzione contenute nel disciplinare garantito dalla Provincia della Spezia"