Il progetto provinciale per il recupero della trota locale può essere sintetizzato nelle seguenti parti fondamentali:
Ripristinare la trota fario nelle nostre acque non è un atto emotivo ma l'espressione di una presa di coscienza su un tema ambientale. La consapevolezza che la trota autoctona è un patrimonio genetico adattato alle nostre acque da millenni di selezione. La consapevolezza che il patrimonio maggiore della natura è la sua biodiversità. La consapevolezza che la "banalizzazione" di un ambiente è segno della sua fine.
Sicuramente nelle acque che la nostra "carta ittica" indica come acque a Salmonidi. In seguito, con minuziose raccolte di dati, sarà possibile ridefinire esattamente le altre aree di diffusione della nostra trota.
I più recenti studi sulle popolazioni di salmonidi in Italia (Forneris, Gandolfi, Zerunian), possono essere così sintetizzati:
Capostipite di dette trote è la "Salmo Trutta", superspecie polimorfa e politipica, capace cioè di esprimere differenti forme nei diversi ambienti. Da questa trota hanno avuto origine alcune sottospecie stanziali e migratrici per i fiumi che sfociano nell'Atlantico, ed alcune sottospecie stanziali per i fiumi che sfociano nel Mediterraneo. Per quanto riguarda la penisola italiana, l'attuale tassonomia prevede tre semispecie:
Salmo trutta trutta (corso montano alpino e appennino settentrionale)
Salmo trutta marmoratus (corso di pianura padano, lato sinistro)
Salmo trutta macrostigma (appennino centro settentrionale e isole)