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V.E.L. (Valutazione Effetto Locale)

Il progetto V.E.L. è stato concepito dalla Regione Toscana ed è un programma di attività per la valutazione del rischio sismico e vuole individuare all'interno di ambiti territoriali a scala sub-comunale (frazioni e centri) aree a comportamento omogeneo sotto il profilo della risposta sismica locale in corrispondenza di un terremoto atteso, definendo così i possibili effetti sui centri urbani, sulle reti di servizio e sulle infrastrutture di comunicazione.

In sostanza si mira ad una microzonazione sismica.

Partendo da rilievi di dettaglio di natura geologica, geomorfologica e litotecnica si individuano aree suscettibili di amplificazione sismica in cui si svolgono sondaggi e prove di varia natura per la caratterizzazione geotecnica del sito.

Sulla base di questi dati si definisce un modello geotecnico-geofisico e, mediante analisi numeriche mono e bidimensionali, gli input sismici (accelerogrammi e spettri di risposta locali) e i fattori di amplificazione.

I risultati delle analisi V.E.L. consistono in una serie di informazioni da utilizzare sia nella fase di pianificazione urbanistica sia in fase progettuale che per il miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici.

Si forniscono gli strumenti operativi per redigere norme tecniche oltre a consentire un utilizzo in chiave di protezione civile per i risvolti di valutazione del rischio sismico o degli scenari di rischio.

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La Provincia della Spezia, per il tramite dell'Area Difesa del Suolo e, in particolare, del Servizio Geologico e del Servizio Sismico, ha deciso nel 1998 di avviare un programma di studio simile al V.E.L. toscano, mirato ad approfondire le conoscenze in località sismiche campione significative, al fine di ottenere elementi indicativi per predisporre interventi di riduzione del rischio sismico negli edifici.

A tale scopo fu inviata una lettera ai sindaci degli 11 Comuni della provincia allora classificati sismici per informarli dell'iniziativa e invitarli ad aderirvi.

In collaborazione con atenei universitari e le amministrazioni comunali interessate si è promosso un progetto di studio finalizzato alla redazione di una carta di rischio sismico su aree campione con lo scopo di definire lo scenario di rischio a fronte dell'evento sismico atteso .

L'approfondita conoscenza dell'effetto di sito riveste una notevole importanza sia nella redazione dei piani di protezione civile provinciali e comunali sia per una presa di conoscenza del rischio da parte della collettività. A quest'ultimo punto la Provincia attribuisce una particolare rilevanza in quanto permetterebbe di conseguire più risultati: 
 

  • costruire e consolidare abitazioni conseguendo una riduzione del rischio sismico (elevando indirettamente anche il grado di preparazione dei tecnici e delle maestranze addette ai lavori);
  • informare il cittadino del rischio a cui è sottoposto;
  • migliorare la qualità di controllo svolta dall'ufficio zone sismiche dell'Area Difesa del Suolo.

 
A questa iniziativa hanno aderito i Comuni di Calice al Cornoviglio e di Bolano.
 
Questa Amministrazione ha stipulato quindi una convenzione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli studi di Pisa finalizzata alla realizzazione di cartografie geologiche, geomorfologiche e litologico- tecniche nonché all'esecuzione di indagini geognostiche nel Comune di Calice al Cornoviglio (centri abitati di Villagrossa, Santa Maria e Debeduse) e nel Comune di Bolano (centro abitato). In base alle risorse finanziarie al momento reperite (provincia e comuni) si sono prodotte le cartografie citate e svolte indagini geofisiche nei siti proposti. Le carte di sintesi elaborate (19 Villagrossa, 20 Debeduse, 21 S. Maria, 18 Bolano) hanno individuato aree in cui è da prevedere un'amplificazione dell'effetto sismico, consentendo, quindi, a chi deve programmare l'uso del suolo o predisporre misure di protezione civile, di avere chiara la situazione in cui si opera. Ulteriore evoluzione di questo studio, è stata l'esecuzione di due sondaggi meccanici in località Villagrossa, con prelievo di campioni analizzati dal Politecnico di Torino, e l'inserimento di un tubo inclinometrico per il monitoraggio dell'area in movimento. Monitoraggio di cui l'Università di Pisa redige un rapporto periodico che l'ufficio invia per conoscenza al Comune.

Sulla base dei vari dati: geologici, geotecnici, geofisici, per il tramite dell'Università di Pisa, si è stipulata una convenzione con l'Università di Chieti per effettuare una modellazione sismica dell'area segnalata a Villagrossa.. Un primo calcolo di tipo monodimensionale è già stato predisposto ma Chieti, per meglio tarare il modello, ha chiesto la collaborazione dell'Università di Genova che gestisce la rete di stazioni sismiche locale, allo scopo di avere a disposizione dati di accelerogrammi registrati in loco e quindi più significativi. Come anticipazione si porta a conoscenza che questo primo studio ha evidenziato significative amplificazioni locali dell'onda sismica nei primi metri di coltre superficiale.

Quanto sopra ha causato un rallentamento dei tempi previsti per la definizione di questo primo progetto VEL. Si prevede tuttavia, entro la fine de 2005, di completare il programma e predisporre anche una giornata di studio per pubblicizzare i risultati.

Nel frattempo (2004) si è dato l'inizio ad un nuovo progetto che ha suscitato l'interesse e l'adesione dei comuni di S.Stefano Magra e di Sarzana per i paesi, rispettivamente, di Ponzano Magra Sup. e di Falcinello.

I rilievi geologici sono già iniziati.

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